venerdì 5 agosto 2011

Vi piacciono le more?


Intese come infruttescenze di drupe, ovvio :-D
Adoro la parola “infruttescenza”. Certo, anche “drupa” ha il suo fascino, ma volete mettere con “infruttescenza”? È il classico termine tecnico che mi gasa un sacco, e ancor di più da quando Danijela mi ha detto che secondo lei questa parola non esiste in croato :-D
La cosa più buffa dell’infruttescenza di drupe è capire che il frutto di more e lamponi è praticamente dello stesso tipo di quello di pesche e susine, mentre fragole e mirtilli, gli altri “frutti di bosco”, hanno frutti di tipo completamente diverso. Che volete, noi botanici abbiamo uno strano senso del buffo :-D
In ogni caso, pochi giorni fa sono di nuovo passata dai miei e tra le altre cose mi sono raccolta una ciotolina di more. Che però non avevano un aspetto soddisfacente, quest’anno la stagione è troppo avanti e le more sono già nella loro fase calante. Quindi niente macedonia, ma ho deciso di cuocerle in qualche modo così da mascherare un po’ la loro fiappezza. La prima idea che mi è venuta è stata di fare un plum cake o, meglio, dei muffin per la colazione. Poi però mi è tornata in mente la chiacchierata fatta con una delle mie innumerevoli cugine (la Carla) a proposito dei coloranti alimentari. Non so a voi, ma a me quegli intrugli di colori vistosi mettono un po’ di timore, mi sembra sempre di mangiarmi vernice, mentre mia cugina ne fa un largo uso (due figli che vogliono la torta di compleanno blu giocano un loro ruolo in questa vicenda :-D). Per carità, adesso non ho letto la lista degli ingredienti di quei coloranti, magari sono sostanze completamente innocue e del tutto salutari (anche se nutro dei dubbi a riguardo), ma vogliamo mettere con la possibilità di fabbricarsi il proprio colorante home-made ad esempio estraendolo da barbabietola, o utilizzando dello zafferano (sì, sì, adesso è la piccola biodiversa che è in me e che ama la TLC a giocare il suo ruolo :-DD)? L’obiezione che mi muoveva la Carla è che bisogna essere sicuri che poi ad esempio la tua sontuosa copertura alla pasta di mandorle non sappia di barbabietola e non mi pare dettaglio da poco! È per questo che quando ho visto le more, tutte belle nere di antociani, ho pensato che potessero fare da colorante naturale con in più il vantaggio del sapore perfettamente accettabile per un dolce. Senza considerare poi che l’estratto di mora, come affermano Jiao et al. (2005), è “un colorante naturale edibile con eccellenti proprietà antiossidanti, che porta benefici alla salute, utilizzabile sia come cibo che come medicina” (forse hanno un po’ esagerato, ma sempre secondo loro pare che abbia la capacità di prevenire la formazione di composti cancerogeni da nitriti).


Così ho deciso di fare dei muffin alle more con glassa di mora e devo dire che sono golosissimi e che la glassa di mora è la cosa migliore del mondo: bella colorata, buona e profumatissima. La ricetta:

Per i muffin:
200 g di farina
100 g di burro
90 g di zucchero
1 bustina di lievito
250 g di yogurt ai frutti di bosco
2 uova
2 cucchiai di Marsala
50-100 g di more
un pizzico di sale

Per la glassa:
100 g di zucchero a velo
15-20 more


In una ciotola, sbattere le uova con lo zucchero. Unire, nell’ordine: lo yogurt, la farina setacciata col lievito, il burro fuso tiepido, il Marsala e il pizzico di sale. Per finire, incorporare le more mescolando con delicatezza. Versare l’impasto in stampini da muffin imburrati e cuocere per circa 35 minuti o finché la prova stecchino non vi soddisfa nel forno caldo a 180° C. Sfornare e sformare, lasciar intiepidire e intanto preparare la glassa: con un colino a trama fitta ricavare il succo delle more e mescolarlo allo zucchero a velo. Ricoprire di glassa i muffin e lasciar indurire.
I muffin della foto sono stati ricoperti con molta meno glassa perché non avevo abbastanza zucchero a velo in casa, ma io consiglio vivamente di utilizzare le dosi consigliate in questo post, di glassa non ce n’è mai abbastanza!! Attenzione: a lungo andare la glassa si destabilizza, inizia come a sudare e si scioglie un po’. Probabilmente è meglio glassare solo quello che si vuole consumare nell’immediato.


Bibliografia

Jiao Z., Liu J., Wang S., 2005. Antioxidant activities of total pigment extract from blackberries.
Food Technol. Biotechnol., 43(1): 97-102.

4 commenti:

  1. Spazialeeeee devo farli!!!

    RispondiElimina
  2. ma lo zucchero a velo e le more vanno solo mescolati insieme o vanno scaldati ps: ho solo 8 anni

    RispondiElimina
  3. solo mescolati! Si mescolano zucchero a velo con poco succo di more finché non si forma una glassa bella densa che si solidificherà con un po' di pazienza.

    RispondiElimina