Sì, eccoci. In realtà questa ricetta era già pronta da un po’, da prima dello scorso post, ma poi tra una cosa e l’altra non ho mai tempo e ho dovuto rivedere le mie priorità. In ogni caso, niente male. Ho anche intenzione di scrivere qualcosa di più breve dell’altra volta, non preoccupatevi :-D
Insomma... sarà anche che la primavera arriva, ma qualche strascico della stagione fredda ci rimane appiccicato, quantomeno negli scaffali dei supermercati. Qui si possono ancora trovare verdure e frutti tipici dell’inverno: broccoli, radici varie, mele, pere ecc ecc... ma se vogliamo dirla tutta non si può dire che siano particolarmente performanti. Sì, è un po’ un periodo “limbo”, né carne né pesce, in cui i prodotti invernali iniziano a perdere freschezza mentre quelli più tipicamente primaverili sono ancora ben lungi dall’essere al loro massimo splendore.
E quindi si fa di necessità virtù, ci si arrangia, si resiste al richiamo da sirena che esercitano su di noi i vari cestini di fragole finto-mature e i mazzetti di asparagi a 8 euro (8 euro!!!) al chilo e si tira avanti con quel che regge, sicuri del fatto che tanta rettitudine verduresco-morale otterrà divina ricompensa. Io alla fine ho raccattato tutti gli esemplari vegetali in miglior forma e mi sono decisa per un risotto, anzi no: un orzotto.
Orzotto alle verdure, per 4 persone:
250 g di orzo
un cavolo rapa
cavolo romanesco
zucca
mezza carota
un pezzetto di zucca
un cipollotto
un carciofo
4 olive nere tostate
radicchio
una manciata di cubetti di pancetta
mezzo bicchiere di vino bianco
brodo vegetale
burro e grana per mantecare
Bene, la ricetta è un po’ approssimativa e facilona. Sì, insomma, conta più l’idea della tecnica, non so se mi sono spiegata... Ad ogni modo. Lavare e curare la verdura, poi cuocere al vapore metà della mezza carota, un quarto di carciofo, un quarto di cavolo rapa, un po’ di zucca e qualche cimetta di cavolo romanesco. Una volta cotti, frullare. Intanto, tagliare a cubetti il resto della carota, della zucca e del cavolo rapa e prelevare altre cimette dal cavolo romanesco. Soffriggere il cipollotto con la pancetta e quando il tutto è tenero e traslucido aggiungere l’orzo e farlo tostare. Sfumare con il vino e poi versare uno-due mestoli di brodo avendo cura di non versarne altro finché non si è completamente assorbito. Aggiungere anche la crema di verdura e via via qualche manciata di radicchio. In una padella, cuocere in un filo d’olio il resto del carciofo tagliato a spicchietti. Quando il risotto è quasi pronto aggiungere le olive e mescolare un po’. Togliere dal fuoco, mantecare e unirvi il carciofo. Servire caldo.
Tutto sommato questo orzotto non è niente male, ha l’aria sana, campagnola e verdurosa e riempie bene lo stomaco. Tra l’altro mi ha fatto tornare voglia di orzo, che era un po’ che non ne mangiavo e mi ha fatto desiderare di fare il prossimo orzotto con qualche bella verdura di primavera...
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