Qualcuno di voi ha idea di cosa sia esattamente quella roba bianca e aliena nella foto qua sopra? Sì, quella che spunta tra le arance e la pera...
Ecco, di preciso neanch’io. Cioè, non so esattamente quale sia il suo nome, ma ora che l’ho mangiato ho le idee un pochetto più chiare. Ma andiamo con ordine. Come vi dicevo poco tempo fa, sono stata a Salisburgo per il ponte dell’Immacolata e già che c’ero ho anche voluto dare un’occhiatina al mercato della città... capitemi: dopo quello (meraviglioso!!) di Graz avevo forti aspettative. E invece, delusione: quattro bancarelle messe in croce e solo una che vendeva frutta e verdura, neppure lontanamente all’altezza del fiorente paradiso ortofrutticolo di Graz. Tristezza. Però boh, avevamo bisogno di un po’ di frutta e così ci siamo avvicinati a sbirciare, scoprendo anche che tutto sommato la merce esposta non era poi malvagia. Così mi sono fatta prendere dall’entusiasmo e ho indicato alla gentile signora che mi serviva tre tipi diversi di mele austriache, degli spinacini, dei topinambur e delle patate con la buccia rosa. Solo il pensiero dell’eccessiva quantità di cibo già presente nel frigo dell’appartamento mi ha trattenuta dall’acquisto di incredibili datteri freschi (mai visti prima così!!), di un barattolo di morchelle essiccate da 8 euro e di una vaschetta piena di germogli di crescione. Mentre stavo per pagare, però, l’occhio mi è caduto su quella radice bislunga dalla tintarella di luna di cui sopra e ho chiesto incuriosita cosa fosse. La simpatica gestrice, fino a quel momento garrula ed efficiente col suo inglese perfetto, è andata un po’ in difficoltà :-DDD e insomma, come darle torto :-D. Ha iniziato a dire che si mangia cruda, non cotta, e mentre le sue unghie iniziavano ormai a scricchiolare in modo sempre più sinistro su una lastra di vetro sempre più scivolosa si è guardata attorno, ha visto dei ravanelli, si è illuminata e me li ha indicato dicendomi che si trattava di una cosa simile. Che poi a posteriori mio padre le ha dato ragione, ma anche lui non sapeva dirmi il nome della famigerata radice.Bè, allora non resta che provarla, no? Il lato positivo sarà sicuramente che non costa quanto il barattolo di morchelle :-D e così abbiamo fatto l’investimento. La sera stessa siamo tornati inseguiti dal freddo all’appartamento, abbiamo messo su una minestra riconfortante e poi abbiamo iniziato a pensare ad un piano d’azione per il ravanelloide. Va mangiato crudo, mumble mumble... Bè, dato che avevamo anche spinacini perché non farne un’insalata? Così è stato e siamo rimasti stupiti da quanto c’è piaciuta! Attenzione, importante: non si può usare lo spinacio vero, quello con i gambi grossi e le foglie tutte vescicolose (per capirci), ma solo gli spinacini, quelli a foglia piccola e tenera. Ah, è anche essenziale che siano molto freschi!!
Insalata con ravanelloide, ingredienti per due persone:
un ravanelloide (ma ne va via molto meno, non preoccupatevi)
due carote piccole o una grande
un sacchetto di spinacini
alcuni chicchi di melograno
crème fraîche (ma meglio sarebbe del caprino fresco)
sale, olio
Sciacquare dalla terra gli spinaci e asciugarli bene con la centrifuga. Tagliare le carote e circa un terzo del ravanelloide con una mandolina (io non ce l’ho , taglio col coltello il più sottile possibile oppure uso l’apposito lato della grattugia) e mescolarli in una ciotola con gli spinacini. Aggiungere alcuni chicchi di melograno, dei fiocchi di formaggio e condire con sale e olio. et voilà, semplice semplice!
Devo dire che a noi è piaciuta moltissimo, davvero, e la cosa mi ha stupita: non siamo tipi da insalate fighette col melograno, di solito :-D il che vuol dire che è davvero buona... Ma come, direte voi, ci propini un’isalatina proprio ora che arriva il Natale. Ebbene sì, e potete vederla in due modi: come ispirazione per un raffinatissimo contorno di un pranzo in famiglia di un certo livello, oppure... oppure potrebbe mettervi già nell’ordine di idee della “fase smaltimento”, che come ogni anno arriverà molto prima di quanto ve l’aspettiate!
Sembrerebbe una specie di rafano gigante. Sicuramente fa parte di quella famiglia lì. Ravanelli, rape, rutabaga, bietole, etc etc...
RispondiEliminaehi, bel nick :-D
RispondiEliminasì, sicuramente lo è, solo che non l'avevo mai visto qua in Italia, neppure al mercato. Misteri ortofrutticoli!