Non giocare col cibo! Quante
volte ve lo siete sentiti dire? E io oggi invece vi istigo proprio a giocare
col cibo, evvai :-D
Fatto sta che mi avanzava del
finocchietto raccolto tempo fa in Croazia e andando a sbirciare cosa potevo
accostarci mi è venuta l’idea di farci una bella frittata con i gamberi, che
poi sono diventati gamberoni dato che in pescheria non c’era altro. Ho sempre
adorato cuocere gamberi o simili da crudi.... mi piace molto osservare come
cambiano rapidamente colore e da grigi e smorti diventano di un bel
rosso-arancione brillante. Questo accade perché con la cottura il carotenoide
azzurro che colora i gamberetti, la cyanocristallina, si trasforma tutto in
zooeritrina, rossa... anche se questa nozione la rintraccio solo sui miei
vecchi appunti di vermi II, non l’ho ritrovata in rete neppure su google
scholar... ma sì, diamo un po’ di soddisfazione al Valli :-D
Frittata finocchietto e
gamberoni, per due persone molto affamate:
mezza cipolla
un bel mazzetto di finocchietto
6 gamberoni
4 uova
un goccio di latte
un po’ di limone, succo e buccia
sale, pepe
olio
Sciacquare il finocchietto e
tritarne la maggior parte assieme alla mezza cipolla. Curare i gamberoni
asportando testa e escoscheletro (io li metto in un sacchetto e li piazzo in
freezer in attesa di fare un risotto di pesce o qualsiasi altra cosa che
richieda brodo di pesce), sciacquarli e tamponarli leggermente con carta
assorbente. Preparare il composto base: sbattere con una forchetta le uova con
sale, pepe e latte. Mettere una dose generosa d’olio in una padella per
frittate e soffriggere la cipolla con il finocchietto finché la prima non è
dolce e traslucida. Togliere cipolla e finocchietto, far raffreddare e unire al
composto di uova mentre si aggiunge olio nella padella alzando il fuoco.
Scottare molto bene i gamberoni su entrambi i lati: devono avere l’esterno
bello rosolato, ma l’interno semicrudo, perché poi finiranno di cuocere nella
frittata. Aggiungere un po’ di succo e scorza di limone e versarci sopra le
uova col soffritto abbassando il fuoco. A questo punto, lasciare che la parte
sotto della frittata si cuocia bene fino a dorarsi, poi girare, terminare la
cottura e infine servire calda.
Bè, è la prima volta che faccio
una frittata con gamberoni, ma a me è piaciuta davvero un sacco. Trovo che
finocchietto e gamberone vadano amorevolmente a braccetto, oltre al fatto che
anche visivamente la cosa fa la sua porca figura... insomma, mentre il cicione
(è lui l’addetto a frittate e crêpes qui) versava l’uovo sui poveri crostacei
questi ultimi hanno liberato un favoloso sughetto arancione brillante che
avrebbe fatto venire l’acquolina in bocca a chiunque.
Come idea regalo: Niki Segnit, “La
grammatica dei sapori – e delle loro infinite combinazioni”, Edizioni
Gribaudo 2011.
Mitico Valli :P
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