venerdì 8 giugno 2012

Altro giro di fiori!


Adoro cucinare con i fiori. Anche se in realtà a pensarci bene dovrei dire che adoro cucinare con le piante spontanee in generale, per i motivi già brillantemente spiegati qui. Ad ogni modo oggi seconda manche: cosa fare delle infiorescenze di sambuco che non avete fritto l’altra volta!
Se per l’appunto la volta scorsa avete seguito i miei consigli culinari vi sarete aggirate per la campagna quali leggiadre contadinotte reggendo graziosi cestini di vimini colmi di fiori profumati ed è possibile che vi sia avanzato del sambuco. O almeno, a me è andata così. E il sambuco è un tipetto vivace con manie di protagonismo, impossibile da ignorare: la cucina era tutta impregnata del suo profumo ricco e inebriante, molto caratteristico. Usare dei fiorellini per insaporire e decorare una macedonia può aiutare a smaltirne una piccola parte, ma in genere la soluzione definitiva è fare uno sciroppo e fine dei pensieri. E io ho sempre adorato lo sciroppo di fiori di sambuco, dai tempi remoti in cui andavo a casa della mia zia C. e ne trovavo una bottiglia in frigo... da cui la zia attingeva generosamente per preparare una bibita rinfrescante per i suoi nipotini :-) Alla fine la mamma si è arresa e le ha chiesto la ricetta, che è quella che ho replicato anch’io e funziona alla grande.


Sciroppo di fiori di sambuco, per un litro d’acqua (ricetta della zia C.):

1 L d’acqua (ma va??)
50 g di acido citrico
un limone possibilmente non trattato
1.100 g di zucchero
8-10 infiorescenze di sambuco


Lavare e lasciar sgocciolare le corolle; far bollire e lasciar raffreddare l’acqua. Mettere l’acqua, lo zucchero, l’acido citrico e il limone tagliato a fettine trasversali in un contenitore capiente di vetro o smaltato, uno tipo pirofila da forno. Tagliare i fiorellini dalle infiorescenze e aggiungerli agli altri ingredienti. Lasciare in infusione in frigorifero per circa 4 giorni, mescolando spesso per sciogliere l’acido e lo zucchero. Infine, filtrare, imbottigliare se possibile in una di quelle bottiglie con la guarnizione di gomma nel tappo e conservare in luogo fresco. 


Io lo trovo divino, mantiene tutto l’intenso profumo di sambuco con la consistenza densa e mielosa dello sciroppo, senza però essere troppo dolce. È ottimo e rinfrescante quando diluito con abbondante acqua ghiacciata e decorato con alcuni ghiaccioli... ma non ditelo al mio fanciullino interiore, che ancora ama sgattaiolare in frigo per berlo puro a piccoli sorsi :-D che ci volete fare, per certe cose resto bambina. Se vi stufate di berlo suggerisco di metterne qualche cucchiaino nelle macedonie oppure di usarlo per dolcificare dello yogurt bianco... magari da colare abbondantemente su una tazza piena di fragole, ciliegie e pesche bianche.


2 commenti:

  1. Veramente la ricetta che ti ho passato non è quella della zia Cristina! E' di una mia collega...

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  2. ah... ero convinta fosse quella. Vabbè, però il concetto è simile, dai...

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