Adoro cucinare con i fiori. Anche
se in realtà a pensarci bene dovrei dire che adoro cucinare con le piante
spontanee in generale, per i motivi già brillantemente spiegati qui. Ad ogni
modo oggi seconda manche: cosa fare delle infiorescenze di sambuco che non
avete fritto l’altra volta!
Sciroppo di fiori di sambuco, per
un litro d’acqua (ricetta della zia C.):
1 L d’acqua (ma va??)
50 g di acido citrico
un limone possibilmente non
trattato
1.100 g di zucchero
8-10 infiorescenze di sambuco
Lavare e lasciar sgocciolare le
corolle; far bollire e lasciar raffreddare l’acqua. Mettere l’acqua, lo
zucchero, l’acido citrico e il limone tagliato a fettine trasversali in un
contenitore capiente di vetro o smaltato, uno tipo pirofila da forno. Tagliare
i fiorellini dalle infiorescenze e aggiungerli agli altri ingredienti. Lasciare
in infusione in frigorifero per circa 4 giorni, mescolando spesso per
sciogliere l’acido e lo zucchero. Infine, filtrare, imbottigliare se possibile
in una di quelle bottiglie con la guarnizione di gomma nel tappo e conservare
in luogo fresco.
Io lo trovo divino, mantiene
tutto l’intenso profumo di sambuco con la consistenza densa e mielosa dello
sciroppo, senza però essere troppo dolce. È ottimo e rinfrescante quando
diluito con abbondante acqua ghiacciata e decorato con alcuni ghiaccioli... ma
non ditelo al mio fanciullino interiore, che ancora ama sgattaiolare in frigo
per berlo puro a piccoli sorsi :-D che ci volete fare, per certe cose resto
bambina. Se vi stufate di berlo suggerisco di metterne qualche cucchiaino nelle
macedonie oppure di usarlo per dolcificare dello yogurt bianco... magari da
colare abbondantemente su una tazza piena di fragole, ciliegie e pesche
bianche.
Veramente la ricetta che ti ho passato non è quella della zia Cristina! E' di una mia collega...
RispondiEliminaah... ero convinta fosse quella. Vabbè, però il concetto è simile, dai...
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