Ecco, ci risiamo. Io LO SAPEVO, che a forza di corri che fai tardi, suda, togli la giacca, metti la giacca, salta sul treno, suda ancora, togli la giacca, subisci i 50°C del vagone, metti la giacca, passa a 3°C, corri, suda, togli la giacca, ascolta la lezione, metti la giacca, marcia a ranghi serrati per non perdere il treno, scendi al freddo, corri a casa e faituttodifretta mi sarebbe venuto qualcosa. Eh, già, mi è tornato il malessere che mi aveva dato il benvenuto ad inizio stagione, solo che stavolta è arrivato nel weekend e ha portato con sè un’amica, la febbre. Oh, niente di serio per carità, solo una specie di sinusite fastidiosissima e 37°C, ma quel che basta per sputtanarti il weekend e renderti svogliata, intontita e torpida per il resto della settimana.
Sapete, quella sensazione di camminare con dell’ovatta nelle orecchie e un peso attaccato alla fronte, con annesse difficoltà respiratorie... una delizia, davvero. Devo dire però che in tutto questo clima di pessimismo e fastidio il cicione è stato bravissimo: mi ha coccolata, mi ha fatto il tè ed è persino andato a prendermi dei generi di conforto. È tornato con carote, del succo alla pesca e Moby Dick. Che stia cercando di dirmi qualcosa? :-DIn ogni caso, quando le cose stanno così più che di consolazione ho bisogno di sturarmi i turbinati e recuperare le energie... e buttando un occhio sul blog di Gialla mi è venuta voglia di un decotto corroborante. Lei ha usato arancia e cannella, ma a me boh, la cannella in questo caso pareva un po’ loffia e così le ho preferito lo zenzero. Lo zenzero, Zingiber sp., mi fa molto ridere perché è una zingiberacea, lol! No, dai, su... non serve fare quella faccia, posso spiegare... il problema è che solo chi ha fatto il corso di botanica sistematica con Nimis può ridere di questa mia battuta. Sì, perché era bravissimo, ma aveva una piccola mania: terrorizzare gli studenti dicendo “mi raccomando, studiate bene le zingiberacee per l’esame, eh”. Di solito i malcapitati andavano a scorrere con dita sudaticce e isteriche tutte le pagine degli appunti in loro possesso, inutilmente: si tratta infatti di una famiglia tipica di regioni tropicali non toccata dal nostro programma e mai nominata a lezione. Così, aveva solo voglia di divertirsi un po’ :-D e poi quando il gioco è diventato arcinoto ha anche iniziato a chiederla davvero... ma io l’avevo previsto e me l’ero studiata, ha!!! Chi me la cazza! Quando poi ho risposto correttamente mi è stato detto “però, la sapeva! Io scherzavo” :-S
In ogni caso. Decotto caldo agli agrumi, zenzero e tè verde, ingredienti per una tazza:
mezza arancia
mezzo limone
3-4 fettine di zenzero fresco
2 cucchiai di zucchero
una bustina di tè verde
Mescolare in un pentolino una tazza d’acqua, le fettine di zenzero, il succo d’arancia e quello di limone. Portare ad ebollizione e lasciar bollire per 10-15 minuti. Spegnere il fuoco, aspettare che scompaiano tutte le bolle ed aggiungere lo zucchero e la bustina di tè verde. Lasciare in infusione, filtrare e bere bello caldo.
mezza arancia
mezzo limone
3-4 fettine di zenzero fresco
2 cucchiai di zucchero
una bustina di tè verde
Mescolare in un pentolino una tazza d’acqua, le fettine di zenzero, il succo d’arancia e quello di limone. Portare ad ebollizione e lasciar bollire per 10-15 minuti. Spegnere il fuoco, aspettare che scompaiano tutte le bolle ed aggiungere lo zucchero e la bustina di tè verde. Lasciare in infusione, filtrare e bere bello caldo.
Era davvero quel che ci voleva! Per i miei gusti forse risulta un pochino troppo acida, ma l’ho lasciata così per non intralciare troppo la vitamina C :-D scherzo, in ogni caso basta aggiungere miele o zucchero e il gioco è fatto. Il tè verde è molto discreto e lega bene i vari sapori, gli agrumi fanno il loro sporco lavoro e infine lo zenzero dà al tutto una nota speziata e piccantina che aiuta a tirarsi su. Quasi quasi adesso me ne faccio un altro po’, chissà che non mi aiuti ad affrontare la giornata...
P.S.: i biscottini in foto non sono farina (di cocco) del mio sacco, ma vengono da qui, dalla Divina!
P.S.: i biscottini in foto non sono farina (di cocco) del mio sacco, ma vengono da qui, dalla Divina!
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