L’argomento riciclo l’avevo già
toccato qualche tempo fa, ma direi che è sempre attuale. Stavolta post breve:
voglio solo parlarvi di un piatto nato dal riutilizzo degli avanzi di più pasti
e di come alla fine sia stato sorprendentemente forse il migliore dell’ultimo
mese.
orzotto contadino pollo, fave e
piselli, per due persone:
150 g d’orzo
alcuni spicchi di aglio novello
una coscia di pollo
120 g di piselli già sgusciati
120 g di fave anch’esse già
sgusciate
mezzo cucchiaino di amido di mais
mezzo bicchiere di vino bianco
maggiorana e rosmarino tritati
brodo
burro e grana per mantecare
olio, sale
Disossare la coscia di pollo e
tagliare la polpa a bocconcini piccoli, sbollentare piselli e fave (a cui vanno
subito tolte le pellicine) e frullare una piccola parte di queste verdure con
un goccio d’acqua di cottura. In una pentola, scaldare dell’olio e rosolare gli
aromi e gli spicchi di aglio novello finemente tritati. Quando saranno dorati
aggiungere la carne, colorirla bene, sfumare con un goccetto di vino e del
brodo, aggiungere l’amido, lasciar addensare e tostare l’orzo. Versare il resto
del vino, iniziare a portare a cottura col brodo. Verso la fine, aggiungere i
legumi interi e un minuto prima di mantecare anche la purea. Spegnere il fuoco,
mantecare, regolare di sale e servire con maggiorana fresca e qualche pezzetto
di formaggio fresco che inizierà a sciogliersi col calore dell’orzotto.
Il fatto è che la coscia di
pollo, acquistata in quanto pezzo singolo a buon mercato, non è facile da
disossare come i fusi. Proprio no, c’è rimasta tenacemente attaccata un bel po’
di ciccetta... e si sa che quella dell’osso è proprio la migliore! Mi piangeva
il cuore di buttar tutto via e così ho deciso di recuperarla mettendo l’avanzo in
padella con olio, un’abbondante dose di santoreggia secca, un po’ di brodo e
poco amido. Coprire, cuocere aggiungendo poco brodo, lasciare 20 minuti
mezz’ora (circa) e alla fine disossare e conservare in un tupperware.
Già così la cosa aveva un aspetto
delizioso e invitante, rimaneva da decidere come impiegarla. Data la (ridotta)
quantità, sarebbe andata più che bene per condire una pasta, anzi: l’avanzo di
pasta all’uovo della volta in cui ho fatto i tortelli assieme all’avanzo di
ripieno sempre dei tortelli...
Tagliolini ricicloni, ingredienti
per una persona fantasiosa ed ecocompatibile:
un avanzo di pasta fresca
all’uovo fatta come indicato qua
un avanzo di ripieno di tortelli
(asparagi selvatici, ricotta e un uovo, sempre qui)
un avanzo di coscia di pollo
cucinato e recuperato come sopra
poca panna
sale, olio
Stendere la pasta, assottigliarla
nell’apposita macchinetta fino all’ultima tacca e infarinarla di semola di
grano duro fino alla follia. A questo punto, passarla attraverso le maglie del
tagliolinatore: se l’avrete infarinata bene vi assicuro che non ci saranno
problemi e avrete i vostri tagliolini, garantito! A questo punto, scaldare
abbondante acqua salata e preparare il sugo: unire in una padellina dell’olio,
il ripieno e la carne, cuocere qualche minuto aggiungendo un filo di panna e
poca acqua se necessario. Cuocere i tagliolini per 4-5 minuti circa (dipende da
quanto li volete al dente), scolare, mescolare con il sugo et voilà!
Bè, non ci crederete, ma questo
piatto di pasta fresca era davvero ottimo, come dicevo prima forse addirittura
migliore delle mie precedenti creature programmate a tavolino. Non è buffo come
a volte ci si sforzi inutilmente di inventare qualcosa di memorabile senza
riuscirci, mentre quando ci si lascia andare all’istinto o si fanno le cose con
un filo di distrazione si ottengono risultati incredibili?
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