Mamma mia, quanto tempo che non
postavo un dolce!
In realtà non è che non ne ho
fatti (ci mancherebbe, sono dolce-dipendente!!!), è che più che altro ho
sperimentato protocolli altrui, quindi niente di nuovo sotto al sole e niente
di rilevante di cui parlarvi. Stavolta invece qualcosa di nuovo c’è, qualcosa
che ho sperimentato per una serie di combinazioni fortuite e che mi è piaciuto
un sacco. Che però necessita di una breve premessa.
Dovete sapere che quando ho
iniziato a prendermi cura del mio cicione (lol) ho dovuto eradicare con
fermezza una sua pessima abitudine alimentare. Non mi riferisco alle sue
due-tre pizze settimanali (anche se sono state falcidiate senza pietà), né alla
sua consuetudine di spazzolarsi un panino a pasto (sinceramente,
un’esagerazione!), ma a quella ancora più disdicevole di comprarsi una cassetta
di latte a lunga conservazione e alé, a posto fino a fine mese. Che secondo me
non si può proprio bere quella roba, tanto più se si abita in città e basta
farsi due passi per raggiungere un supermercato, dai!!!! E così, con la
democraticità che mi contraddistingue, appena siamo andati a vivere assieme ho
messo al bando permanente quella brodaglia e non se ne parli più. Sarò anche
stata dura, ma dopo qualche mese di questo regime il cicione mi ha ringraziata
e ha detto che non berrebbe mai più il latte a lunga, neppure se io non ci
fossi più... e no, non era per paura di essere picchiato :-D Vabbè. Fatto sta
che qualche giorno fa mi torna da un’uscita scout con un litro di LATTE A LUNGA
CONSERVAZIONE APPENA APERTO!!! Che hai lì, gli ho chiesto? “no, è che l’avevamo
già aperto e adesso va finito...” “ma perché l’hai preso proprio tu? Adesso te
lo bevi tu, io non voglio neppure sentirne parlare!”. E così ho iniziato a
ruminare cattiverie squadrando ostile il litro di latte. Che faceva
l’innocentino, tutto bianco candido e immobile, ma sotto sotto tramava per
riportare in casa nostra le cattive abitudini. Sia mai! Per fortuna mi è
tornato in mente che avrei sempre voluto provare a fare il dulce de leche, e
quale occasione migliore del possesso di un cartone di latte da smaltire al più
presto? E così innanzitutto ho provato a fare il dulce de leche, seguendo la
ricetta di Sigrid e di Dario Bressanini (praticamente uguali), ho solo evitato
di mettere la stecca di vaniglia usando zucchero vanigliato. Sì, non l’avevo
mai assaggiato e appena ne ho messa una cucchiaiata in bocca mi sono resa conto
del potenziale calorico distruttivo del composto, roba da stendere Galeazzi...
boh, ho pensato, come farlo sembrare un filino più fresco e leggero? Semplice,
aggiungendo calorie :-D, cioè trasformandolo in gelato. Stavolta prima di
buttarmi a capofitto in una nuova impresa gelatiera ho deciso di dare un occhio
in rete per avere un’idea delle proporzioni tra ingredienti, così, giusto per
non rischiare di nuovo l’insuccesso. Alla fine mi sono ispirata a Labna e un
altro blog che non ricordo (perdono!) per un gelato che mi è davvero piaciuto
molto e ancora di più è piaciuto al cicione. L’idea del bianco d’uovo per
ammorbidire il tutto l’ho sgraffignata proprio da Labna e mi sa che è un’ottima
idea, la userò più spesso :-) è un buon modo per ammorbidire il tutto, ma senza
aggiungere uova intere... oltre che per smaltire albumi!
Alla fine l’ho chiamato gelato al
mou e non gelato al dulce de leche perché quando al composto ho aggiunto la
panna il sapore mi ricordava chiaramente le caramelle appiccicose della mia
infanzia, una cosa straordinaria, e quindi eccoci qua:
gelato al mou, ingredienti:
170 g di dulce de leche
100 mL di latte
200 mL di panna
un bianco d’uovo
Scaldare il latte, sciogliervi
rapidamente il dulce de leche, togliere dal fuoco e far raffreddare
completamente. Mescolarci il bianco d’uovo e la panna, amalgamare bene e
schiaffare tutto nella gelatiera, lasciando che l’elettrodomestico lavori per
il tempo necessario (a me ci sono voluti circa 40-50 minuti, ma dipende da che
gelatiera avete voi). Versare in un contenitore e lasciare in freezer per 1 o 2
ore, in modo che si rassodi del tutto. Buon appetito!
Qualcun altro ha preferito fare
un fiordilatte da variegare con il dulce de leche, ma a me l’idea non garbava,
io volevo un gelato che sapesse di mou, non un variegato! In ogni caso vedete
voi, sono sicura che anche l’altra opzione sarebbe stata memorabile :-)
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