Beh, sapete come va... non c’è nulla di più essenziale del superfluo, come diceva quella sagoma di Oscar Wilde. E così appena a Trieste è comparsa l’annuale fiera dei fiori io ho avuto la ferma convinzione di sentire un vitale bisogno di maggiorana, coriandolo, rosmarino e, perché no, anche di una piantina di fragole. Chissà poi perché, dato che so già a quale fine sono destinate: ci pensa il timo dell’anno scorso ad avvisarle, allungando i suoi scheletrici rametti secchi nella loro direzione, come a dire “fuggite, sciocchi!” :-D
La fragola poi avrà un destino tutto particolare, a me di solito succede che mette su un (falso!) frutto stentato, lo ingrandisce un po’, inizia ad arrossarsi e poi lo secca prima di maturare, così, senza neppure una spiegazione, una richiesta. Oh, garantito poi che se l’anno dopo porto la pianta dai miei quella metterà su un’aria da innocentina e scoppierà di frutti color rubino, ma passi. In ogni caso per ora le mie nuove piantine sono belle vispe e poi (è proprio il caso di dirlo!) chi vivrà vedrà.
Resta ora da inaugurarle, queste aromatiche, e se per il coriandolo è troppo presto (poche foglie!), non si può dire lo stesso per la maggiorana: è un cespuglio rigoglioso e ho intenzione di approfittarne prima del suo naturale declino. L’occasione si è presentata quando ho deciso di provare per la prima volta una verdura nuova, le puntarelle.
Per chi non lo sapesse, le puntarelle sono le cime in boccio della cicoria catalogna e devo confessare che mi hanno proprio aperto un mondo, in tutti i sensi. In primo luogo le preferisco di gran lunga alla solita catalogna: sono molto meno amare, più tenere e si possono mangiare anche da sole, mentre la cicoria è sopportabile solo se accompagnata dalla bieta. In secondo luogo, mentre cercavo informazioni in proposito su agraria.org, ho scoperto con stupore che è imparentata col radicchio! Sì, radicchio e catalogna sono asteracee “nipoti” della cicoria selvatica, quella piantina dai graziosi fiori celesti che trovate un po’ dappertutto appena c’è sufficiente terreno per far germogliare qualcosa. Si chiamano tutti Cichorium! E non è tutto: di questo bel gruppetto fa parte anche l’indivia belga, pensate un po’! Tutte piante caratterizzate dal tipico sapore amaro, ma ho rinunciato a cercare le sostanze responsabili o questo post non avrebbe mai più visto la luce :-S sarà per un’altra volta, via.
Puntarelle con salsa verde, ingredienti per due persone:
1 piccolo cespo di puntarelle, lavate
un ciuffetto di prezzemolo
1-2 spicchi d’aglio
due rametti di maggiorana
1-2 acciughe sott’olio
olio
sale
Cuocere le puntarelle al vapore per 10-15 minuti o finché sono tenere e color verde scuro. Nel frattempo, preparare la salsa verde: mescolare nel bicchiere del frullatore ad immersione le erbe ben lavate, l’aglio tritato, l’acciuga, un pizzico di sale e un’abbondante dose d’olio. Aggiungere se necessario due cucchiai d’acqua di cottura e frullare finemente. Quando le puntarelle sono pronte impiattarle e cospargerle con un’abbondante dose di salsa verde.
Devo dire che sarà un piatto semplice, ma a volte “less is more”, non so se capite cosa intendo dire... insomma, se avete un bel cespo di puntarelle fresche e della maggiorana fragrante appena colta il gioco è fatto, i sapori si sposano alla perfezione e anche della verdura al vapore può sembrare qualcosa da haute cuisine. Ma non fatelo sapere al cicione, che se le è perse! :-D
la latinista che è in me ti suggerisce di correggere il titolo: in latino è ad maiora, ad majora con la j sembra più romanaccio :D
RispondiEliminala latinista che è in te mi rovina il gioco di parole :-D perché sarebbe Origanum majorana... e allora ho tenuto la j. Tieni conto poi che in italiano "antico" la j veniva messa al posto della i quando quest'ultima era intervocalica, quindi per me va bene così: sembro erudita e conservo il gioco di parole! :-DD
RispondiEliminaaaaaaaaah allora è fatto apposta :D ops :D
RispondiElimina