venerdì 6 aprile 2012

Lasagne dolci


No, no... niente paura: non si tratta davvero di lasagne dolci :-D
In realtà tutto è iniziato quando tentavo (con scarsi risultati) di spiegare al cicione il concetto di “verrine”. Una cosa tipo “bè, sì, si tratta di dolci al cucchiaio...” “ma tipo?” “dei bicchieri o delle tazze, in genere trasparenti... a proposito, ho bisogno di bicchierini da dolci...” “ah quindi le verrine sono i bicchieri!” “No, no... cioè sì, in francese verre vuol dire bicchiere, ma in questo caso si intende il dolce... sono, dicevo, dei bicchieri riempiti di strati alternati di frutta o biscotti e crema...” “ah, la crema è la verrine!” “NO, la verrine è fatta da crema a strati con frutta messa in bicchieri o coppette, capito?” “Ah, sì”.
Il risultato di tutto ciò è stato che mentre finivo di assemblare l’ultima verrine in questione lui si è illuminato e ha esclamato: “ah, ma sono come delle lasagne dolci!” :-D che tenero, eh?


Vabbè, torniamo a noi e alla genesi di questo dessert... Non so come vadano le cose nel resto d’Italia, ma qua in FVG le fragole non sono per niente pronte, proprio no. Solo che sono stufa di desiderare la primavera con tutte le mie forze e riempirmi gli occhi di post come questi... e così ho miseramente ceduto e ne ho presa una vaschetta con l’intento di mangiarmele accompagnate da un bel gelato alla vaniglia autoprodotto. Peccato però che ultimamente sono parecchio sciocca e pretendo di ottenere risultati validi modificando estrosamente ricette che non c’entrano nulla col gelato (nel mio caso, una crema alla vaniglia della TartineGourmande)! Dopo più di un’ora di gelatiera ho giurato a me stessa (e al cicione) che la prossima volta seguirò alla lettera le istruzioni allegate e presa dal nervoso ho consumato compulsivamente una porzione di fragole con crema semiliquida ghiacciata.


Molto bene. E ora, il resto della crema? Mi è venuto in mente che in effetti ho sempre sbavato sulle ricette di verrines crema e fragole altrui senza mai farne una...
Verrines fragole, crema e amaretti, per 4 porzioni circa:

una vaschetta di fragole da 250 g
qualche amaretto secco
250 mL di panna
300 mL di latte intero
1 baccello (che poi sarebbe una capsula) di vaniglia
1 uovo e 3 tuorli
60 g di zucchero
1 cucchiaio di amido di mais

Pulire e tagliare le fragole, cospargerle con lo zucchero e mettere da parte. In una pentola, portare a bollore il mix di latte e panna con la vaniglia (semi grattati fuori), poi spegnere il fuoco e lasciar riposare per 30 minuti. Sbattere uova e tuorli con lo zucchero finché il volume raddoppia, riscaldare il latte e versarlo (togliendo prima la vaniglia) sulle uova sbattute. Rimettere il tutto sul fuoco, scaldare e intanto stemperare l’amido in una tazzina usando qualche cucchiaio di questo composto. Aggiungere l’amido e cuocere mescolando sempre finché la crema inizia ad avere la giusta densità e a velare il cucchiaio (5-6 minuti). Spegnere, lasciar raffreddare completamente e a questo punto assemblare le verrines: velare il fondo con briciole di amaretto, aggiungere uno strato di fragole con il loro sughetto, coprire con della crema e via così, fino ad esaurimento ingredienti. Terminare con una cucchiaiata di fragole.


Beh, devo dire che non mi aspettavo che mi piacessero così tanto! Non mi aspettavo che l’insieme fosse così fresco e leggero, con tutti i sapori ben armonizzati. Tra l’altro consiglio vivamente l’overnight, perché durante la notte lo zucchero ha avuto il tempo di estrarre osmoticamente i succhi della fragola e la crema di imbibire le briciole di amaretto. Yum!

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