sabato 7 luglio 2012

Irlanda e buone giustificazioni


Bene, vi dicevo che avevo una buona scusa per mancare, no? Che ne dite, è una buona scusa? :-P
Ad ogni modo oggi non vi darò la ricetta della mia torta nuziale (anche se era superlativa, davvero, un sogno di pan di spagna, fragola, vaniglia e cioccolato bianco), né vi parlerò della festa, o di quanto fossero carini i parenti commossi o di come io sia magicamente riuscita a resistere fino alle 9 di sera sul mio incredibile tacco 12. Boh, sono cose che quando vengono condivise col grande pubblico perdono un po’ del loro colore, si stingono, vengono male come i tramonti nelle fotografie dei principianti. E allora passiamo direttamente al viaggio di nozze, così vi dico dove andare a mangiare se capitate negli stessi posti :-D un po’ di concretezza, insomma!

La meta prescelta è stata l’Irlanda, dopo un’attenta e accurata analisi dei motivi che potevano spingerci a visitarla (del tipo “cicione, preferisci Scozia o Irlanda?” “qui dicono che in Scozia è pieno di zanzare... Irlanda senza ombra di dubbio” :-D). E devo dire che è stata una buona scelta, coraggiosa per quanto mi riguarda, dato che io in genere amo passare l’estate al caldo tra un bagno e una dormita al sole. Così però si rischia di vedere sempre bene o male le stesse cose e ogni tanto è bello anche cambiare, no? E quindi, Irlanda. Che mi è piaciuta tantissimo, magagne climatiche comprese, è davvero un paese che vale la pena di scoprire. A cominciare dalla gente: non pareva neppure di essere al nord, erano sempre tutti cordiali, estroversi, curiosi. Ho visto una gran voglia di essere disponibili e una propensione ad attaccar bottone che non sospettavo neppure minimamente... come quando il proprietario di uno degli ostelli in cui abbiamo alloggiato è venuto a bussare alla nostra camera alle 11 di sera solo per dirci quanto fosse felice che l’Italia avesse appena battuto l’Inghilterra ai rigori :-D e vabbè, rancori di lunga data.


Forse una buona dose di senso dell’umorismo è vitale per sopravvivere al permaloso clima irlandese... sì perché se Giove pluvio ha deciso di darsi da fare non c’è verso, è fatta, siamo tutti spacciati. Inizia una pioggerellina fine fine, ma tenace, tanto tenace che alla fine della giornata è come se ti avessero buttato in una vasca (parole di Mario). Nulla da fare, rassegnati, sei fradicio e camminare in una giornata come questa è stata una pessima idea, ammettilo! Specie poi se ti è saltato il ticchio di scarpinare da un paese all’altro in mezzo alla torbiera... alla fine, quando il mio legittimo cicione è affondato in una pozza d’acqua fino al sedere abbiamo ammesso tale errore, abbiamo dignitosamente gettato la spugna (che si è subito inzuppata) e ci siamo dati all’autostop... non voglio immaginare cosa abbia pensato la compostissima signora che ci ha dato un passaggio quando le ho detto che eravamo in luna di miele :-S Insomma, abbiamo perfettamente afferrato la ragione per cui l’Irlanda è così verde, grazie.


Non preoccupatevi, non ho intenzione di darvi un resoconto dettagliato di tutte le tappe percorse e tutte le attività svolte. Altrimenti sembrerebbe di ripetere il vecchio rito, ormai caduto in disuso, delle diapositive delle ferie... chi di voi non ha mai cercato di schivare con tutte le scuse una di queste atroci sessioni? Proprio poco tempo fa l’intramontabile AM mi raccontava di qualche centinaio di foto di riflessi di luce sull’acqua che era stato costretto a fingere di ammirare per non offendere l’amico di turno... che giooooia! Io invece mi limiterei a dirvi che se passate per Galway è indispensabile prendere un traghetto per le isole Aran, forse il posto più bello che abbiamo visto, ahimè con un solo giorno di tempo.


Ci siamo fatti il giro dell’isola più grande e abbiamo trovato uno spazio raccolto, ma nel contempo di ampio respiro, con sentierini a misura di pedone che si affacciano sul mare infinito, colonie di foche ciccione e ripide scogliere percosse dai flutti. Un posto in cui appena inizia a piovere ti ritrovi a vagare da solo tra i muretti a secco osservando l’aglio selvatico e il rovo in fiore, tanto che mi è venuto da pensare come sarebbe bello tornarci in Settembre per concedersi il lusso di passeggiare senza meta raccogliendo le more per un gustoso crumble serale. Cosa impensabile (la passeggiata a caso) se vi trovate nel Connemara e non ci sono sentieri liberi dal filo spinato in vista... perché è ovvio: se ci sono bestie dappertutto allora sarà anche tutto recintato e per amor di Dio non scavalcate, rischiate di trovarvi in mezzo agli animali e di affondare nelle torbiere (esperienza personale). Eh, bè, non si può avere sempre tutto!


Per quanto riguarda il cibo, i peggiori chichés di questo mondo ormai tristemente globalizzato dipingono il Regno Unito e vicinanze come posti in cui è meglio darsi fuoco piuttosto che ordinare anche solo un uovo sodo. Mi raccomando, non ascoltate mai i luoghi comuni! Io sono del parere che ogni cultura abbia qualcosa da dire a livello culinario e se si è disposti a fare uno sforzo in più e cercare attivamente i posti giusti o i sapori meno conosciuti si verrà ricompensati. Anche se magari in media la gente non è godereccia come da noi ciò non vuol dire che non ci sia nessuna buona forchetta in giro! Ciò detto, la cosa che amo di più fare appena arrivo in un paese straniero non è tanto andare subito al ristorante, quanto cercare di capire quali sono le piccole cose quotidiane alle quali non siamo abituati in cucina. Finalmente per la prima volta ho visto una pastinaca: sa di carota, ma diciamo che ricorda la parte verde della carota, è parecchio particolare. Poi il rabarbaro si trova ovunque, anche nei discount, tanto che ne ho acquistato un po’ per farmi un crumble e una bella marmellata, alè. Abbiamo assaggiato il soda bread e devo dare ragione a Sigrid: è un cugno mai visto! Buono, per carità, ma della consistenza che richiede il sorso d’acqua per spurgare l’esofago, ecco. Ma la palma della scoperta dell’anno va senza dubbio agli scones: ottimi!!! Mi piace il concetto di un bel biscottone burroso con frutta secca, tipo pasticceria da tè, destinato a... essere imburrato e ricoperto di marmellata :-D calorie foderate di calorie, evvai!!! Bè, per 9 giorni io ho allegramente ignorato i sani dettami della dieta mediterranea per gustarmi in santa pace questo dolce, che poi secondo me potrebbe pure essere visto come una specie di filosofia di vita. E così adesso sono ancora più decisa ad imparare bene come si fanno, gli scones, dato che ci avevo già provato tempo fa seguendo questa ricetta e mi erano venuti detestabili, niente di neppure lontanamente simile né alla foto né a quelli veri in carne e oss... pardon, burro e uvetta assaggiati in loco. Cerco tutorial su youtube e vi farò sapere!


Ahimè, sui ristoranti non ho moltissimo da dire: eravamo convinti di aver finito il budget “cena fuori” e ci siamo contenuti, mentre invece magari ci stava ancora una serata... pecà! Ad ogni modo vi posso consigliare due o tre posti carini qua e là:


1)      a Dublino “The Crackbird”, in Dame St. Si tratta di un locale frequentato da dublinesi (o almeno così ci è parso) in cui fanno morbido pollo in tutte le salse. Le porzioni sono più che abbondanti: in due con un mezzo pollo, un purè di patate e una limonata al rabarbaro servita in graziosi barattoloni del miele eravamo decisamente sazi!
2)   a Galway “La Fine Bouche”, William St. 17, West End. È un localino che fa cucina francese in cui puoi vedere lo staff all’opera. Molto elegante, con arredi graziosi e un vasto assortimento di cose sane e buone tipo zuppe di verdure, pâté di pesce, insalatine miste, tutto servito con pane fatto in casa. Ottimi anche gli scones.
3)    a Letterfrack, “The Connemara Bread Basket”, un caffè delizioso! Anche qui la cucina è a vista e qualsiasi cosa venga preparata metterà l’acquolina in bocca. Gli scones sono grossi, molto buoni e serviti con ottimo burro e marmellata, ma il bello è che ci si può trattenere quanto si vuole e ad ogni finestra si trovano libri di ricette da sfogliare quanto ti va! Ci abbiamo passato dentro almeno un’oretta!
4)   non mancate di visitare la Kylemore Abbey! Oltre al castello e alla chiesetta gotica si possono fare due passi nei giardini e ammirare gli orti in cui le monache fanno crescere ribes, lamponi, pere, cavoli, rabarbaro e chi più ne ha più ne metta... il tutto con una vista strepitosa sulle montagne. La caffetteria non era il non plus ultra: il mio scone era un po’ duretto, ma le marmellate che lo accompagnavano erano a dir poco superlative. Fate un salto nella zona souvenir!
5)    ovunque: consiglio Butler, quella catena che fa cioccolatini e vari altri prodotti da forno. I muffin ai frutti di bosco e banana & caramello erano davvero gustosi, per non parlare della barretta cioccolata fondente e menta che ho portato a mio padre...


Alla fine della fiera io mi porto a casa un ricordo che non fa fatica a stare nelle spietate misure Ryanair (10 kg in 55 x 40 x 20 cm... dico, avete mai DAVVERO provato a misurare le vostre valigie in modo seriamente pignolo? All’andata dopo aver compresso i bagagli il cicione ha dovuto farsi la doccia). Mi porto a casa negli occhi e nel cuore i maestosi paesaggi irlandesi, le chiacchierate con gente aperta e simpatica e tutte le emozioni del viaggio... che se vi chiedete scettici quali emozioni forti si possano provare in Irlanda vi dico solo che ci siamo trovati nello stesso recinto di un toro, alè, è abbastanza per voi? :-D Bè, però a dire la verità qualcosina sono riuscita a comprimerla nel mio zainetto... l’ultimo giorno ho girato tutte le librerie di Galway (indovinate? Pioveva!) e con una bella dose di occhi dolci ho convinto il cicione che avevamo PROPRIO bisogno di un altro libro di cucina :-D Si tratta di “For the love of food”, scritto da Denis Cotter, chef irlandese (è pur sempre qualcosa di tipico!) del Café Paradiso, a Cork. La sua particolarità è che si tratta di un libro vegetariano... NO, non ho deciso di diventare vegetariana, ma trovo che dia tutta una serie di spunti interessanti e originali per non farsi sempre le solite insalatone quando è il momento della verdura. È un libro di classe, con piatti piuttosto complicati o comunque laboriosi, con salse, accompagnamenti ecc. Ho già provato qualcosa qua e là e magari ve ne parlerò prossimamente... Per ora, a presto e godetevi l’estate!


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