Oh, sì, ancora carciofi. Non l’ho fatto apposta, è che mentre ero dal dentista (per cose incruente, non preoccupatevi) mia mamma è andata a far la spesa e poi è tornata con 5 bei fondi di carciofi... e passi questo, ma il fatto è che partiva dal presupposto “visto che belli? Mi tentavano, così li ho presi e TU ti farai venire in mente come usarli”. Lol!
Vabbè, a questo punto mi sono sentita libera di seguire il mio istinto e l’istinto in questione mi ha fatto notare che è da un bel po’ che avrei una gran voglia di agnello... voglia appropriata, dato che agnello e carciofi sono un classico. E dato anche che non c’è due senza tre, in questo abbinamento da manuale manca l’ultimo ingrediente: la menta.
Ah, la menta! Io ne ho comprata una pianta stupida e malaticcia, con un aroma un po’ equivoco, ma il problema è che la suddetta piantina si trova a Trieste, mentre io sono a Fagagna... e cosa si fa in questi casi? Ci si mette le scarpe bucate, si abbottona la giacca e si va sulle colline a prendere quella selvatica, ecco cosa si fa. Oh, non chiedetemi che specie di Mentha ho raccolto, anche perché è altamente probabile che abbia tirato su più di una specie, ho fatto un bel giretto e ho campionato in posti diversi.In ogni caso la menta appartiene alla famiglia delle labiate o lamiacee, che comprende moltissime aromatiche: basilico, salvia, santoreggia, rosmarino, timo, lavanda, melissa e chi più ne ha più ne metta, sono tutte cugine :-) Il motivo per cui rilasciano le loro preziose fragranze è che contengono oli essenziali aromatici molto volatili: sono loro che vi inebriano quando stropicciate le foglie del basilico, per intenderci. Qual è il significato evolutivo di tutto ciò, potremmo chiederci. O meglio, poniamo la domanda in modo più semplice: per quale motivo una pianta dovrebbe fornirsi di queste sostanze, che gliene viene in tasca a lei? Non lo fa mica per pura gentilezza, eh, fare un favore a noi è l’ultimo dei suoi desideri evolutivi :-DDD Ebbene, non so se avete notato che molte di queste piante vivono in ambienti caldi in battuta di sole... prendete la salvia, che prospera nelle pietraie in Carso, ad esempio! Ciò fa sì che abbia piuttosto caldo, che ne dite? Mai provato a stare sotto al sole all’una del pomeriggio senza un filo d’ombra? E le piante hanno un problema aggiuntivo: mica possono mettersi il cappello o spostarsi sotto alle fresche frasche! Sono legate al territorio, costrette all’immobilità, incatenate al loro destino autotrofico. E quindi la salvia ha risolto questo fastidioso problema fornendosi di sostanze che evaporano prima dell’acqua, gli oli appunto: se ci fate caso, quando fa caldo profuma di più proprio per via dell’evaporazione. Funziona un po’ come per il nostro sudore: l’evaporazione rinfresca la pianta, con l’aggiuntivo vantaggio che essendo oli non si perde ulteriore acqua. Che può volere di più la menta dalla vita? :-D La Natura è straordinaria, le pensa tutte :-)
Ma torniamo ai nostri scopi: mangiare :-D agnello in padella con salsa ai carciofi e menta, per 3 persone:
5 fondi di carciofo
6 costolette d’agnello
2 spicchi d’aglio
un mazzetto di foglie di menta
2 olive tostate
limone
un bicchiere di vino bianco
sale, pepe
3 bacche di ginepro
Preparare una marinata: mescolare una dose generosa d’olio, il succo di mezzo limone, 4-5 foglie di menta, uno spicchio d’aglio grattugiato, sale e pepe. Strofinare bene le costolette nella marinata e lasciar riposare per circa un’ora in luogo fresco. Tagliare i fondi di carciofo in spicchietti e conservarli in acqua acidulata per evitare che scuriscano. Soffriggere in una padella l’altro spicchio d’aglio grattugiato, poi aggiungervi i carciofi, salarli e lasciarli dorare a fuoco alto. Quando sono belli dorati aggiungere una tazzina d’acqua, coprirli e cuocerli per 5-10 minuti, finché sono quasi pronti, giusto un po’ al dente. Toglierli dalla padella e triturarne grossolanamente al mixer circa la metà assieme a 4-5 rametti di mente e le olive sfilettate. Scaldare dell’altro olio nella padella e buttarvi la carne sgocciolata dalla marinata. Lasciarla brunire da entrambi i lati, sfumare con il vino e aggiungere i carciofi tritati; coprire la padella e lasciar cuocere 5-10 minuti. Due minuti prima della fine aggiungere anche i carciofi intatti, mescolare bene e coprire ancora. Quando la carne è cotta, ma ancora tenera, servire.
Non consiglio la menta selvatica, meglio se avete quella coltivata. Quella che ho preso io infatti se tritata da cruda puzzava un po’ di can bagnà, ho dovuto cuocerla prima di frullarla :-D
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