venerdì 11 novembre 2011

La mia cucina naturale: una recensione


Ebbene sì. Ora questo prezioso volume sta tra le MIE rapaci manine :-D
Sì, continuo a essere come sempre a corto di soldi, ma no, non sono fuggita dalla Lovat in una scena alla Santa Maradona stringendo il bottino al petto. Molto più semplicemente, il cicione sapeva da quanto ci sbavavo su e me l’ha comprato per farmi una sorpresa. Che dolce :-) Non è neppure troppo geloso dell’avvenenza dello chef... si è limitato a soprannominarlo “il belloccio” e a dire “bè, su questa foto (quella della copertina) ci mettiamo una bella toppa di adesivo, eh?” :-DDD lol.

E così, anche se in ritardo di secoli rispetto alle altre foodblogger, l’ho sfogliato, ho preso appunti mentali e ho sperimentato alcune delle sue ricette. E ora mi appresto a commentare l’opera (sissì, il mondo non aspettava altro; lo stesso Jamie Oliver ha insistito tanto perché esprimessi il mio prezioso parere :-DDD si mangia le unghie mentre aspetta la mia recensione, certo!).
Il libro è organizzato in modo molto naturale, per l’appunto: invece che presentare i più classici “aperitivi, primi, secondi...” è diviso in quattro capitoli, uno per stagione. Ciascuna stagione, poi, è a sua volta divisa per ingrediente: ad esempio, “asparagi” e “fragole” in primavera o “porro” e “zucca” in inverno. Poco importa se la zucca viene usata per fare dei muffin dolci o come contorno per un’anatra invitante, sta tutto assieme. Come mai? Perché alla fine di ogni sottosezione ci sono i consigli pratici su come coltivarsi l’ingrediente in oggetto nel proprio orto, con tutte (o quasi) le informazioni essenziali! Il libro è proprio pensato per invogliare il lettore a mettersi alla prova come “ortolano”, oppure più semplicemente a lasciarsi portare dal ritmo delle stagioni e della terra... In effetti, è un volume molto “contadino” e guai a chi storce il naso: alla fin fine, è proprio dalla terra che viene tutto il cibo che mangiamo. Ogni tanto mi fermo a rifletterci su e non si tratta di un pensiero banale come può sembrare.


Questo per farvi capire la filosofia che ci sta dietro. Ora che “La cucina naturale” sta a casetta mia, ci ho preso una qual certa confidenza e posso aggiungere che:

1)      Jamie Oliver è come la nonna. Nel senso che ha sempre paura che moriate di fame e raccomanda sempre (o quasi) dosi piuttosto abbondanti. Unica eccezione i calamari di pag. 330, io vi consiglio di averne almeno 3 a testa (ma di taglia media, non grandi).
2)      Jamie Oliver è un feticista del forno. Fateci caso. Non si sa se da piccolo i suoi genitori lo rinchiudessero nel forno per punizione o se, chessò, proprio dal forno avesse involontariamente assistito a qualche scena erotica tra una cugina più grande e il giovane lattaio, fatto sta che quello è il suo elettrodomestico feticcio. Fa usare il forno SEMPRE, anche in casi in cui è davvero superfluo, come i già citati calamari.
3)      Sarò anche l’ultima arrivata, ma le carote prima lessate e poi arrostite in forno (pag. 112) sono DAVVERO un ottimo contorno... e ve lo dice una che le carote cotte non le ha mai potute soffrire!
4)      Questo libro si potrebbe tranquillamente chiamare “l’arte di rendere insalubri le verdure” perché, insomma, molti piatti sono accompagnati da panna o formaggi oppure sono cotti in dosi industriali di burro. Un esempio sono le carote e patate al forno con burro e aceto balsamico di pag. 150, che però devo dire meritano il rischio delle coronarie :-DD
5)      Tutte le ricette sono presentate con un entusiasmo che il fanciullino interiore di Pascoli gli fa una pippa :-DDD, nel senso che ci sono titoli tipo “Incredibili cannelloni di cavolfiori e broccoli” o “L’ammiraglia delle insalate di pomodoro” o ancora, la mia preferita: “Cervo alla stroganoff con funghi selvatici per due persone fortunate”. Chiaramente, l’autore vuole comunicare e trasmettere l’entusiasmo che gli dà preparare e soprattutto mangiare i suoi piatti. Riuscendoci, dico io :-P
6)      “Ego test”: sìììì, ci sono qua e là foto dell’autore in pose finto-naturale... ma comunque non mi pare di avvertire un eccesso di culto della personalità, non è che JO ne ha approfittato per farsi il calendario alla Simone Rugiati, per intenderci. O forse semplicemente mi piace di più e così non mi dà fastidio :-DDD chi può dirlo.


Direi che come ricette consigliate vi ho già lasciato qualche suggerimento tra le righe... i miei sogni per ora più o meno proibiti sono:

Maiale croccante come piace a me con rabarbaro caldo e noodles (trovarlo, il rabarbaro)
Il sopracitato cervo alla Stroganoff (de novo, trovalo tu il cervo senza svenarti :-P)
Salmone affumicato a caldo con salsa di peperoncino sorprendente (senza peperoncino, ovvio. Questa ricetta poi fa morir dal ridere, perché in mancanza di barbecue Jamie consiglia di fabbricarsi in casa una scatola per affumicare... non oso immaginare i possibili danni, lol!)
Tartare d’agnello deliziosa e semplicissima (è consigliata in primavera).

Per ora è tutto... alla prossima!

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