Uffa scusate!!! Ci metto sempre
più tempo tra un post e l’altro, vi lascio troppo da soli in brutta compagnia,
proprio come una cattiva madre!
Che poi, a proposito di cattive
madri. Il mio blog ha compiuto un anno, un anno intero, e io ho lasciato
passare la cosa sotto un silenzio assordante: niente torta, niente discorsetto
sdolcinato strappalacrime, niente auguri, niente di niente. Me ne sono resa
conto poco fa, quando guardando la data del mio primo post mi sono accorta che
risaliva a luglio 2011... ehhh, come vola il tempo quando ci si diverte! Lo so,
LO SO, quando avrò delle creature mi dimenticherò la data della recitina
dell’asilo, confonderò i libri di scuola, infilerò distratta qualcosa di poco
sano in zaino per merenda e non li accompagnerò a prendere il bus, sarò una
pesssssima madre!!!
Oltretutto oggi niente ricetta.
No, non voglio ricadere nel classico cliché
in-questi-giorni-fa-troppo-caldo-per-accendere-il-forno, anche perché sappiamo
tutte che questa è una bugia, una scusa bella e buona. Diciamocelo: chi di voi
DAVVERO non accende il forno tutto Agosto? Io personalmente se intravedo il
miraggio di una crostata o una bella torta soffice o un pesce arrosto ignoro il
calore da altoforno e attendo stoicamente finché non posso affondare
voluttuosamente i denti nell’impasto profumato e troppo caldo. E scommetto che
va così per tutte noi ciccione. Il fatto è che (almeno per me) si diventa più
pigri nei confronti di tutta la trafila foto – post e compagnia bella. Senza
contare che questo è un momento top per le ripetizioni e sono piena di compiti
da correggere, quindi poco spazio per l’inventiva, si seguono ricette altrui e
si cerca anche di non perder tempo.
E allora che cosa scrivi oggi,
perché tutto ‘sto casino, direte voi. Boh, oggi ho voglia di condividere con
voi qualche bella immagine, qualche consiglio prezioso e qualche impressione.
In fondo, lo fa gente più titolata di me, non posso ogni tanto farlo anch’io?
Bene, cominciamo.
Poco tempo fa ho realizzato
questo quatre quarts del Cavoletto di Bruxelles, pesche bianche e sciroppo al
basilico. Ve lo consiglio vivissimamente: è morbido e incredibilmente profumato,
si sentono distintamente sia le pesche che il basilico. E io che ero scettica
nei confronti dello sciroppo, pensavo che avrebbe reso il tutto troppo
appiccicoso... e invece no, viene completamente assorbito e risulta
gradevolissimo.
Ho comprato un altro libro del
belloccio, e per la precisione questo qui. Devo dire che per ora resta meno
sfruttabile di “La mia cucina naturale”: in genere si tratta di ricette più
complesse, che spesso impiegano anche ingredienti non facili da reperire. Ma
nel complesso sono già soddisfatta dell’acquisto, ho realizzato dei biscotti
all’olio davvero buoni e un sorbetto al tinto de verano (vino rosso e gazzosa)
che non è niente male! E per parlare di sorbetti, questo alle pesche di CV è ancora meglio
e se lo chiamate “ghiacciolo” lo mangiano anche i bambini :-D
Ho comprato anch’io “Al cartoccio”! Per il momento non ho fatto molto, ma le cipolle ripiene sono
decisamente buone, e oltretutto frullando ciò che avanza del ripieno con un
goccio di latte e 3-4 pomodorini si ottiene una salsa deliziosa da spalmare sui
crostini, da invito. È un libro pieno di spunti simpatici, come ad esempio vari
tipi di burro aromatizzato da accompagnare agli arrosti, ve lo consiglio
senz’altro!
Dal libro di cui vi ho parlato
tempo fa ho tratto un antipasto in stile mediorientale davvero buono: melanzane
cotte al forno marinate in miele e cardamomo con avocado, indivia riccia e
condimento yogurt e tahini. Devo dire che si tratta di sapori interessanti, che
ho apprezzato molto.
Per chi fosse interessato (anche
se un po’ in ritardo): ho trovato un posto in cui comprare il rabarbaro a
Trieste, sta nell’ortofrutta di fronte alla scuola guida Bizjak... e sempre lì,
alla porta accanto, trovate un vasto assortimento di funghi e tartufi di tutti
i tipi. Aspettate solo che abbia qualche soldo in più da parte...
E con questo chiudo: dalla
prossima volta torno a darvi delle ricette, promesso. A presto!
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