sabato 29 settembre 2012

Pasta amaretto


Tranquilli, non ho intenzione di farvi condire la pasta con un composto di amaretti sbriciolati... anche se farebbe COSÌ chic!
Insomma, le protagoniste qua sono le mandorle, stavolta in versione salata. Ed è sempre colpa del famoso libro regalatomi da mia cugina, perché mi ha fatto venir voglia di provare qualcosa simile all’ajo blanco, una specie di zuppa fredda di mandorle e aglio. Solo che cavolo, è roba forte... come si fa a mangiarla così? Si sente un sacco quel tipico aroma di mandorle amare, quello che Obelix e compagnia riconoscevano nella torta avvelenata destinata alla regina Cleopatra, per intenderci (alti riferimenti culturali, lo so, ma d’altra parte la classe non è acqua). Sì, perché nelle mandorle c’è una certa quantità di composti che liberano cianuro, anche se credo meno che nelle armelline di pesche, albicocche ecc. Tra l’altro, da notare come anche la mandorla sia una drupa come la frutta appena citata... solo che di albicocche, susine ecc si mangia la parte esterna carnosa (eso- e mesocarpo), mentre delle mandorle il seme. Ad ogni modo non c’è abbastanza cianuro da far male, come sanno tutti i ghiottoni che amano rimpinzarsi dell’ottimo frutto secco (tutti vivi come me!). Dovrei approfondire un po’ la storia comunque... mi piacerebbe sapere se sia possibile estrarre in casa l’aroma di mandorla senza creare una versione domača di un concentrato letale di cianuro. 
Pasta amaretto, ingredienti imprecisamente per due persone:

una manciata abbondante di mandorle
uno-due spicchi d’aglio
sale
olio
latte
mezza cipolla
quattro filetti d’acciuga sott’olio
circa 150 g di spaghetti

Affettare la cipolla e lasciarla appassire in un filo d’olio con i filetti d’acciuga. Portare ad ebollizione abbondante acqua salata per la pasta e nel frattempo preparare il “pesto” alle mandorle frullando le suddette mandorle con una generosa dose d’olio, qualche cucchiaio di latte, l’aglio e poco sale. Se risultasse troppo denso, fluidificare con dell’acqua di cottura. Scolare la pasta, farla rapidamente insaporire nella padella con la cipolla, aggiungere qualche cucchiaiata di salsa alle mandorle e servire.

Bè, l’accoppiata (o attriplata) mandorle – aglio – acciuga è deliziosa, davvero, roba da bis: l’aroma amaro viene smorzato efficacemente dalla sapidità delle acciughe. Infatti non è la prima volta che porto in tavola questa pasta. Ho usato sia mandorle solo sgusciate che quelle spellate e devo dire che non ho notato grosse differenze (quindi vi convengono le più economiche :-P).

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